Poesia per una marcia
Questa notte guarderò le stelle e ti penserò. Quando i nostri passi cominceranno a salire i respiri più dei passi romperanno il silenzio della montagna ti parlerò piano, per non disturbare la nostra fatica. Quando il sudore bagnerà i vestiti e la gola sarà secca e impastata di polvere e i muscoli induriti protesteranno e la testa ordinerà loro di proseguire perché la meta è lontana ti invocherò al mio fianco per tenermi la testa eretta e dare ossigeno col tuo sguardo dolce ai miei polmoni stanchi. Ti sorriderò, quando la vetta inerme offrirà ai miei occhi - piccole feritoie offuscate - scenari magici di pendii innevati dove un giorno cammineremo insieme. Ti abbraccerò con dolcezza, quando l'acqua fresca spazzerà via dal mio palato ogni incrostazione e la discesa si aprirà ripida ai miei piedi rinvigoriti e Ti bacerò infine, quando rivedrò le mura della caserma ora amica e ci disporremmo ordinati per file di nove di fronte al Sign. Capitano e batteremo forte il piede aspettando l'ordine di rientrare nelle camerate |